Pronti per il grab&go?
Un’opportunità di vendita ulteriore molto interessante per il settore Ho.Re.Ca, già molto evoluta in alcuni mercati esteri: soddisfa le esigenze del cliente “mordi e fuggi”, ma anche di coloro che non amano essere guidati nell’acquisto o semplicemente vengono attratti da un packaging di grande appeal.
Differenziare le nuove esperienze di acquisto: è questo lo slogan del futuro. Sì, perché l’innovazione nel settore si può fare in tanti modi: lavorando sulle materie prime, su nuovi ingredienti utilizzati con responsabilità e maestria, investendo in formazione e tecnologie. Ma il successo dell’attività sarà dato, alla fine, soprattutto dalla capacità di vendere, da cui dipendono poi tutte le future possibilità di investimento nella propria attività. La regola fondamentale è capire il mercato e il cliente, ma anche interpretare le nuove tendenze e i trend dei consumi. Non basta che l’offerta risponda ai gusti del professionista: è necessario che creatività e innovazioni portino a realizzare prodotti e servizi capaci di incontrare le preferenze e le richieste del mercato, senza creare alcun distacco, e allo stesso tempo siano il risultato di un’ottimizzazione e di una razionalizzazione produttiva, a garanzia del giusto margine. Ciò premesso, il passo successivo è lavorare sull’offerta: vetrina, personale qualificato, comunicazione. Una delle sfide più impegnative è proprio quella di avere del personale competente: non bastano sorrisi e gentilezza, servono anche preparazione, formazione, empatia, attitudine alle vendite. La vetrina dev’essere invitante, ricca e appariscente, ma deve anche svolgere il ruolo fondamentale di comunicare e presentare al meglio i prodotti, illustrandone caratteristiche e qualità. Se questi sono i cardini su cui si giocano prevalentemente i numeri legati al consumo al banco o seduti, un servizio fondamentale su cui il professionista è chiamato a confrontarsi si chiama grab&go, conosciuto anche come libero servizio o take away, che consente fatturati aggiuntivi con poco sforzo, facendo leva sullo stimolo all’acquisto che scaturisce da packaging e comunicazione accattivanti. Si tratta di un servizio perfettamente in linea con i tempi e con la nostra abitudine ad avere risposte sempre più veloci e soddisfacenti. Oggi siamo tutti più abituati a comprare e a documentarci da soli: ce lo dimostrano i numeri delle ricerche e delle vendite on line, che sia per prenotare un viaggio, acquistare una casa o semplicemente un prodotto. Va dunque assolutamente abbandonato il concetto di legare la vendita grab&go al prodotto industriale, da autogrill o ipermercati: oggi il prodotto artigianale è pronto a incontrare un “nuovo” consumatore, quello che cerca la qualità, in sicurezza, senza dover attendere. Leggi il dossier completo pubblicato sul PASTICCERE E GELATIERE n.6 edito da Italian Gourmet: il fenomeno del libero servizio è qui documentato a 360°, intervistando aziende produttrici di vetrine ed espositori, pasticcerie e gelaterie all’avanguardia, ma anche prestigiosi atelier creativi, studi di progettazione e grafici nazionali e internazionali.
Tra questi, ad esempio, lo studio Vudafieri Saverino Partners, atelier creativo con sede a Milano e Shanghai, che spazia dall’architettura all’arredamento d’interni, fino alla vendita al dettaglio, all’hotellerie e alla progettazione di locali del settore Ho.Re.Ca. Lo studio, fondato e gestito dagli architetti Tiziano Vudafieri e Claudio Saverino, conta oggi 40 collaboratori, tra cui designer, personale amministrativo e logistico: nella sua ventennale carriera ha sviluppato progetti in quasi tutti i paesi e continenti, adottando sempre un approccio attento per affrontare le principali problematiche della cultura contemporanea, città, paesaggio e società. Ed è proprio dalla pluriennale esperienza internazionale che lo studio ha confermato la propria posizione leader anche nelle soluzioni grab&go. Ne è un esempio l’Italian cafe “Latteria”, nuovo locale nel vibrante quartiere di Islington, a Londra, che rievoca con uno stile eclettico le atmosfere delle latterie meneghine degli anni ’50. Gli interni, dal forte impatto visivo, propongono mensole e armadietti in stile latteria anni ’50, pensati per esporre i prodotti. Ma è anche il caso del Peck CityLife (gastronomia, ristorante, enoteca, cocktail bar), in cui gli arredi sono studiati per accogliere prodotti freschi e confezionati per il libero servizio.
Leggi l’articolo completo sul numero de IL PASTICCERE E GELATIERE italiano n.6 – ed. Italian Gourmet. Courtesy Italian Gourmet.